l territorio dei comuni di Carpeneto, Castelnuovo Bormida, Cremolino, Montaldo Bormida, Orsara Bormida e Trisobbio comprende l’area collinare che estende tra i centri principali di Acqui Terme e Ovada .Un tratto tipico di quest’area è costituito dalla presenza dei numerosi castelli che occupano le sommità delle colline e testimoniano la storia dei contrasti delle città di Alessandria, Milano e Genova e delle dinastie degli Aleramici, dei Paleologo, dei Malaspina, dei Gonzaga con l’alternarsi dei loro dominiI PAESI IN DETTAGLIO

CARPENETO
Oggi il centro più popoloso, Carpeneto era l’antica postazione strategico-militare con la funzione di luogo di fermata, fra i due rami della Via Emilia che portavano a Genova. Lotario re d’Italia diede Castrum Carpani in feudo ad Aleramo, marchese del Monferrato. Le origini dell’abitato risalgono probabilmente ad un insediamento in un albereto di confine, forse in prossimità di una primitiva strada ed un receptum.
CASTELLO Carpeneto, già al tempo dei Romani era stationes, una postazione di controllo della Via Emilia Scauri. La torre del castello, (X secolo), è stata restaurata nel 1923 assumendo l’attuale aspetto. Il castello seguì le vicende del Marchesato del Monferrato e rimase alla famiglia dei Grillo fino all’inizio dell’800. Passò poi a Giovanni Gerolamo Rolla e, nel 1841, venne venduto al marchese Ignazio Pallavicino i cui eredi sono gli attuali proprietari. Tra i personaggi più famosi: GIUSEPPE FERRARO, studioso straordinario dei costumi locali, figlio del “ferraio” (maniscalco – veterinario) di Carpeneto, fre­quenta i corsi universitari alla Regia Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ha come maestri Alessandro D’Ancona e Domenico Comparetti, il cui insegna­mento fu determinante per avviarlo alle ricerche folkloriche.
LA TENUTA CANNONA deriva il suo nome dal termine “canonica”, rivelando le proprie origini ecclesiastiche ed attualmente è proprietà della Regione Piemonte che vi ha realizzato un Centro Sperimentale Vitivinicolo ed Enologico.

CASTELNUOVO BORMIDA
L’abitato di Castelnuovo Bormida, situato al confine tra il Monferrato e la piana di Alessandria, si sviluppa sulla riva destra del fiume Bormida. La Chiesa parrocchiale di SS. Quirico e Giulitta, ha origini risalenti al secolo XII. Alla parrocchiale, fanno corona la Chiesa della Madonna del Rosario, (1594) oggi sconsacrata e adibita a Biblioteca e Centro Multimediale, e la Chiesa di S. Rocco, (1630) insieme alle cappelle settecentesche disposte sui principali percorsi viari.
CASTELLO Posto in prossimità del guado di Via Emilia sulla Bormida, il receptum viene fondato tra la fine del X secolo ed i primi decenni dell’ XI dai Vescovi di Acqui. Teatro di scontri e battaglie, solo con l’annessione ai Savoia perse la propria importanza strategica e, nel corso dei secoli XVIII e XIX, cambiò la propria funzione ed il proprio aspetto da quelli di postazione fortificata di carattere prettamente militare a quelli di carattere residenziale

CREMOLINO
L’antico nome Curtis Maurina, diventa da Ottone I (976) ad Arrigo II (1014) Cremenium eCremaena ed infine Cormorinum nei documenti del 1400. L’abitato subì le scorrerie saracene, come testimonia la località Bruceta, sede dell’omonimo santuario. Col matrimonio (1240) tra Agnese del Bosco e Federico Malaspina iniziò la Signoria dei Malaspina, che terminò nel 1640. Nel 1467 i Cremolinesi “preferendo esser sudditi di principi anziché vassalli di feudatario, fecero atto di dedizione al Marchese Guglielmo Paleologo, il quale l’accettò confermando usanze, privilegi ed esenzioni.” Passato ai Gonzaga (1536)fu feudo di diverse casate genovesi e nel 1708 passò definitivamente ai Savoia. Di grande suggestione sono la porta maggiore ed il borgo medievale, racchiuso dalle mura del 1460 e raccolto intorno all’imponente castello dei secc. XI-XIII. Il Santuario della Bruceta (sec. XI) gode dal 1808 dell’indulgenza plenaria e conserva, al suo interno, un ritratto su pietra della Madonna con il Bambino.

MONTALDO BORMIDA
Montaldo, centro agricolo dell’Alto Monferrato, ha origini molto antiche e partecipa alla storia feudale del Monferrato. Il primo documento in cui viene nominato, insieme a Carpeneto, del quale faceva parte , “utriusque Carpani”, è un diploma della Cancelleria imperiale del 1164. Il territorio subisce nel tempo alterne dominazioni da parte di Comuni e di famiglie: Alessandria, Genova, i Malaspina, Milano, i Della Valle di Trisobbio, i Ferrara di Orsara, i Centurione, gli Spinola e i Pallavicino. Con decreto del Re d’Italia Vittorio Emanuele II in data 1 febbraio 1183, il Comune di Montaldo assunse la denominazione di Montaldo Bormida. Nel punto più elevato ospitava il castello dove, nel 1686 fu edificata la chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo. All’interno si possono ammirare “La Natività”, un affresco del 1857 dipinto da Pietro Ivaldi detto il Muto e un prezioso organo pistoiese a canne del XIX secolo. L’interno della Chiesa, interamente affrescato dai fratelli Ivaldi negli anni 1856-1857, è oggi in via di ristrutturazione. Le tele, sempre opera di Pietro Ivaldi detto il Muto, sono state riportate all’originario splendore da recenti lavori di restauro. Nel centro storico, si trova il Parco Dotto, recentemente ristrutturato, con due cedri del Libano centenari, percorsi naturalistici e aree di sosta panoramiche con panchine e aree di gioco. Particolare di Montaldo sono i forni a legna sparsi per il paese, che vengono utilizzati per cuocere la farinata e le pizze durante le sagre, e restano a disposizione degli abitanti per il resto dell’ anno.

ORSARA BORMIDA
Orsara Bormida è un piccolo centro agricolo adagiato sui primi contrafforti dell’Appennino Ligure – Piemontese il cui nome originario Ursaria (terra degli orsi) deriva dal plantigrado che nell’antichità popolava il territorio. Le origini del paese molto probabilmente risalgono al 106 a.C., anno in cui viene costruita la Via Emilia Scauri che univa Derthona (Tortona) a Vada Sabaudia (Vado Ligure). L’altura dove fu costruita la torre e successivamente il castello, era un punto di rilievo strategico per il controllo dell’importante via di comunicazione.
MUSEO ETNOGRAFICO, con sede nel palazzo comunale, espone i preziosi documenti della storia locale, donati dalle famiglie del luogo che in essi vedono documentate le proprie radici e la propria identità culturale.
CASTELLO è composto da due corpi articolati su tre torri di epoche e forme diverse. Intorno all’Anno Mille era una torre di avvistamento; fu trasformato in Castello tra il XII e il XIV secolo quando alla torre quadrata venne aggiunto il mastio; nel XVIII secolo divenne residenza signorile e fu costruito il secondo corpo terminante nella torretta cilindrica.

TRISOBBIO
Trisobbio è un borgo medievale, le cui prime notizie risalgono al 1023. Nel 1300 il centro è parte dei beni dei Malaspina, mentre tra il 1500 e il 1600 fu Signore del borgo Gian Battista Spinola. Negli anni a seguire le vicende di Trisobbio seguono le sorti del Monferrato.
CASTELLO Esistente già all’inizio del XIII secolo , doveva avere un impianto simile nella forma a quello attuale. Ulteriori modifiche datano fine del XIV secolo con lo stabilirsi dei Malaspina. Alla fine del 1800 era in stato di degrado e di rovina; nel 1913 iniziarono i lavori di restauro, su disegno di Alfredo D’Andrade, che lo portarono all’aspetto esterno attuale. Dal 1989 è di proprietà del Comune di Trisobbio. Oggi è sede di un albergo – ristorante con parco aperto al pubblico.
PALAZZO ROSSI DOGLIOTTI Antico palazzo risalente al 1600, interamente restaurato oggi ospita il palazzo comunale e la sede dell’Unione dei Castelli tra l’Orba e la Bormida
LA PISCINA DI TRISOBBIO La conca naturale ai piedi del paese, ospita l’ “Impianto polisportivo delle piscine” con quattro vasche di cui una per i bambini. L’impianto è completamente immerso nel verde e circondato da un campo da tennis, da un parco attrezzato per i bambini e da campetti polivalenti.
ORTO BOTANICO DI VILLA BOTTERI. Tra le varie specie, nell’orto si possono ammirare araucarie, larici, abeti, aceri del Canada, albero di Giuda e nocciolo contorto.