Il Comune di Lentate sul Seveso si colloca nella parte settentrionale della Provincia di Milano lungo la Strada Statale dei Giovi – anticamente chiamata Comasina – collegamento di rilevante importanza fra Milano e la Svizzera. Con le sue frazioni di Camnago, Birago, Cimnago e Copreno, il Comune si estende per 14 kmq, a circa 250 m sopra il livello del mare.
Definire Lentate sul Seveso una città d’arte sembra un po’ enfatico, ma ci avviciniamo molto al concetto di “paese artistico”, grazie alla presenza di prestigiosi monumenti e ville d’epoca appartenenti a signorili famiglie della zona. Di seguito, una breve descrizione delle nostre “perle artistiche”, che attirano amanti della cultura da diversi paesi sia dall’Italia, sia dall’estero. I Monumenti
Lentate, adagiata sul Seveso fra la Brianza e le Groane, lungo il corso della strada Comasina – importante via di comunicazione verso la Mitteleuropea, già in epoca romana fece parte della Pieve di Seveso e del periodo medievale conserva opere di assoluto valore. Fra queste spiccano:
– l’ Oratorio di Santa Maria a Mocchirolo (1355): la costruzione fu eretta dal funzionario visconteo Lanfranco Porronel XIV secolo; al suo interno si conservano tracce degli affreschi attribuiti a Pecino da Nova, mentre l’originale ciclo pittorico è oggi conservato alla Pinacoteca di Brera di Milano.
– l’Oratorio di Santo Stefano, voluto nel 1369 dal conte Stefano Porro,consigliere imperiale, quale suo mausoleo e cappella palatina: in semplice laterizio all’esterno, folgora al suo interno per la bellezza di un ciclo di affreschi fra i più importanti della Lombardia medievale: 43 riquadri ricoprono interamante le pareti dell’aula e narrano – con il più vasto ciclo presente in Italia -la vita del Protomartire. Si possono apprezzare moltissimi dettagli che calano i singoli episodi nella società del tempo, rendendo così contemporanea la narrazione agiografica. Sull’arco trionfale sta il Giudizio Universale e nel presbiterio la grande Crocifissione. Il monumento trecentesco è stato interamente restaurato nel 2007 e oggi totalmente fruibile.
– la Chiesa di San Francesco Saverio di Copreno: anch’essa di origini medioevale,riadattata nel corso dei secoli e divenuta infine cappella gentilizia dei marchesi Clerici, oltre alla volta affrescata conserva al suo interno un basso rilievo marmoreo di Vincenzo Vela.
Le Ville
Nel ‘600, come tutta la Brianza, anche Lentate richiama i nobili ad insediare le loro residenze di villeggiatura. Da queste signorili dimore essi possono fra l’altro più facilmente governare le loro tenute agricole che si estendono fra le alture delle Groane ed il fiume Seveso.- A Birago, Villa Raimondi – il più imponente tra i palazzi di Lentate, sorto nel 1630 ad opera della Famiglia Casnedi – presenta il tipico impianto a U delle ville lombarde del tempo.
Uniche decorazioni del sobrio edificio sono il balconcino al piano superiore e ciò che resta dei fregi dipinti intorno alle finestre. I due fronti principali sono collegati fra loro da un portico che mette in comunicazione il giardino anteriore (chiuso da un’esedra ornata da statue e da un cancello monumentale con la R dei marchesi Raimondi) con ilgiardino-terrazzo, decorato da una grandiosa scalinata barocca che porta alla vallata sottostante. Alcuni ambienti conservano ancora le originarie decorazioni barocche. Nella vecchia rimessa delle carrozze è allestita la strumentoteca d’arte musicale, una collezione di oltre 6000 strumenti musicali provenienti da ogni parte del mondo.
– Poco più a Nord è Villa Mirabello voluta nel 1756 da Gabriele Verri, padre di Pietro e Alessandro, fondatori del “Caffè” letterario e, per questo, frequentata da intellettuali dell’illuminismo, come il Parini. L’edificio, circondato dalle costruzioni di servizio, si presenta come un blocco compatto coronato dalla torretta e ingentilito dalle cornici barocchette delle finestre e dal semplice balcone. Qui il Verri impiantò anche una filanda per la seta, per lavorare direttamente i bozzoli allevati localmente sui numerosi filari di gelsi (mürun).
– Risale al XVI secolo Villa Volta-Sannazzaro – detta anche Cenacolo dalla Congregazione di suore che la abitò nel ‘900 – la cui costruzione venne iniziata dal cardinale Stoppani sul finire del secolo. All’esterno del cancello è visibile sulla sinistra una pietra inserita nel marciapiede con la scritta ‘sito Volta’. La villa presenta una severa fronte secentesca con portico (ora chiuso da vetrate); in questo caso, l’impianto a U termina in un emiciclo. L’interno mantiene decori di scuola veneta del XVIII secolo; sul retro si stende il parco all’inglese, nel quale è stato da poco allestito un percorso botanico.
– Sulla riva occidentale del Seveso, immersa nel grande parco, si erge Villa Valdettaro, costruita in forme eclettiche da Bartolomeo Marelli nella prima metà dell’800.
– Sull’orizzonte di Copreno, si staglia Villa Immacolata, costruita dalla Famiglia Clerici nel 1650 e oggi abitata dalla congregazione delle Suore della Carità Immacolata Concezione d’Ivrea. La piccola torre, che si intravede dalla strada, corona questa costruzione, fatta erigere da Francesco Clerici forse sui resti,di quel convento che si ricorda esistito a Copreno ma di cui non rimangono tracce documentarie. Il cortile è porticato e i prospetti sono ingentiliti da balconi con eleganti ferri battuti. La villa ospitò con ogni probabilità Alessandro Manzoni e per certo il celebre direttore d’orchestra Arturo