Il primo momento di splendore di Monopoli può essere fissato durante il periodo delle Crociate, quando la città fu punto di partenza e di arrivo delle milizie destinate alla Terrasanta. Resta, di quell’epoca, l’Ospedale Gerosolimitano e la documentazione storica che attesta la presenza di una base dei Templari in città. Ma è solo successivamente, con la dominazione veneziana ai primi del Cinquecento, che Monopoli si sviluppa economicamente come porto e come centro commerciale. Di questo periodo resta come traccia il castello e la cinta muraria che trasformarono la città in una vera e propria fortezza. Alle bellezze architettoniche della città, che testimoniano il suo grandioso passato, vanno aggiunte le bellezze naturali, derivanti da circa 13 chilometri di costa ricca di cale e spiagge sabbiose, vero paradiso per i turisti, e dalla campagna punteggiata di antiche masserie e ancora oggi caratterizzata dalla massiccia presenza di uliveti.
La nostra visita inizia dal Castello Carlo V, che dal promontorio detto Punta Penna domina il porto. Il Castello ha una pianta pentagonale con torri ai vertici e conserva verso sud i resti delle antiche mura. All’interno è conservata la chiesa rupestre di S. Nicola de Pinna, risalente alla fine del X secolo. Convertito in carcere tra l’inizio dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, il Castello è stato prima lungamente abbandonato e successivamente sottoposto ad una serie di restauri che lo hanno riportato all’antico splendore. Poco distante dal Castello sorge l’Ospedale Gerosolimitano,
fondato a metà del Trecento dal Sovrano Militare Ordine di Malta per ospitare i Crociati bisognosi di cure. Egualmente antico, ma più centrale, l’Ospedale S. Giacomo, tuttora in funzione, il cui nucleo centrale risale al XIV secolo. Nella più antica piazza della città, posta tra il Castello e l’Ospedale Gerosolimitano, sorge l’imponente Palazzo Palmieri del XVIII secolo, con un massiccio avancorpo centrale che sostiene l’elaborato balcone con lo stemma della famiglia. Si prosegue verso il centro della città passando per la via Barbacane, che prende il nome dalle strutture difensive tipiche dei castelli medievali. Monopoli va orgogliosa di questa via: infatti pare che in tutta Italia solo 7 comuni abbiano una via con questa denominazione.
Si giunge così in piazza XX Settembre, dove ogni giorno si svolge il tradizionale mercato del pesce e delle verdure, caratterizzata da una pavimentazione in mattonelle rosse, unica in tutta la Puglia. Da qui si può proseguire verso il porto, la cui storia si perde letteralmente nella notte dei tempi. Da sempre importante punto di scambio commerciale, prima per i greci, poi per i romani, il porto di Monopoli si contraddistingue per la felice posizione riparata, che ne ha fatto in tutti i tempi uno dei luoghi preferiti per attracchi sicuri. Rimaneggiato più volte nei secoli, la struttura attuale risale alla fine dell’Ottocento ed è stata interamente costruita a spese della cittadinanza. A sud della città merita sicuramente una visita l’abbazia di S. Stefano, disposta sopra una scogliera in un magnifica rada a circa otto chilometri dal centro. Costruita nel primo Medioevo come convento dei Benedettini, il complesso fu ampliato agli inizi del Trecento con un rifacimento quasi integrale della struttura.
Oggi dell’abbazia originaria restano, sulla facciata, lo stemma del priore che la fece costruire e lo splendido portale ornato di fogliame e di visi di angeli. La gastronomia di Monopoli risente naturalmente delle influenze tipiche della cucina pugliese, con un misto di specialità marinare e di piatti della tradizione contadina. Semplice, ma gustosa, la ricetta del polpo in pignatta, fatto macerare con cipolla e pomodoro, da accompagnare alla focaccia ricoperta di pomodori e olive o farcita con cipolle e rape. E sono sicuramente da provare anche le pettole, polpettine di pasta fritte nell’olio bollente e servite calde con zucchero o miele, i pruciddi e le cartellate, dolci di pasta con miele, e gli immancabili taralli.