Mola di Bari si estende per un lungo tratto di costa a sud del capoluogo pugliese, offrendo ai visitatori una splendida combinazione di bellezze paesaggistiche e architettoniche, oltre che una magnifica tradizione gastronomica ricca di gustose specialità. Poco si sa della nascita e della storia della città fino alla fine del Settecento. I moti insurrezionali ispirati dalla Rivoluzione Francese, scoppiati nel regno di Napoli nel 1799, provocarono infatti l’incendio dell’archivio storico e del catasto di Mola di Bari, bruciando ogni riferimento con il passato.
Restano tuttavia i reperti archeologici, che confermano un’origine greca o romana, e restano soprattutto i monumenti del passato, a partire dal Castello Angioino edificato verso la fine del Duecento allo scopo di difendere la costa dalle frequenti incursioni dei pirati. Ampliato nei secoli successivi, il castello assunse nel Cinquecento l’attuale forma di poligono stellato dotato di possenti mura a scarpata. A poca distanza sorge la monumentale Chiesa Matrice, intitolata a S. Nicola, costruita alla fine del XIII secolo e completamente restaurata alla fine del Cinquecento in stile barocco. L’interno conserva pregevoli decorazioni scultoree e una splendida icona del Trecento, raffigurante la Madonna di Costantinopoli. Proseguendo verso il centro della città, la centralissima piazza XX Settembre è dominata dall’imponente Palazzo Roberti edificato verso la fine del Settecento in stile tardo-barocco. Da qui si raggiunge l’adiacente via Van Westerhout, dove ha sede il Teatro Comunale realizzato alla fine dell’Ottocento in stile neoclassico, con il grazioso interno che ha conservato la struttura originale su tre ordini di palchi e la volta affrescata. Il teatro è intitolato a Niccolò Van Westerhout, compositore molese di origine fiamminga vissuto nella seconda parte dell’Ottocento. Negli anni Settanta del Novecento la direzione artistica del teatro fu affidata a Eduardo De Filippo che qui diresse anche il locale Gruppo Universitario Teatrale.
Di notevole interesse sono le feste e le manifestazioni che si svolgono in diverse occasioni dell’anno a Mola di Bari. Estremamente suggestivi i Riti della Settimana Santa, in particolare la processione della sera del Venerdì Santo, che parte dalla chiesa di S. Antonio e si snoda per le vie del paese nel più assoluto silenzio fino a notte fonda. La prima domenica di luglio è dedicata alla Festa della Madonna d’Altomare, legata alle tradizionali attività marinare della città. Durante la festa la statua della Madonna viene imbarcata su un peschereccio, che guida un corteo navale lungo la fascia di mare che costeggia la città. La festa si conclude in serata con imponenti fuochi pirotecnici nella laguna del porto. La festa più importante di Mola è però la festa patronale della Madonna Addolorata che si svolge intorno alla seconda domenica di settembre. I festeggiamenti iniziano il venerdì, quando il corpo musicale di Mola di Bari (denominato, con un termine dialettale, “U Tammòrr”), percorre le vie del paese eseguendo brani celebri e allegre marce. La sera del sabato si svolge una grande festa nella piazza XX Settembre, addobbata con vivaci luminarie. La festa prosegue la domenica, con la solenne processione al mattino e spettacoli musicali la sera, con orchestre provenienti da diversi paesi limitrofi, accompagnati da gare pirotecniche. Il tutto si conclude il lunedì sera, con intrattenimento musicale e uno spettacolo di fuochi d’artificio a mezzanotte.
Le feste si accompagnano naturalmente alle specialità gastronomiche, nelle quali la cucina tradizionale di Mola è presente con fantasia e creatività. Non mancano innanzi tutto i prodotti della pesca, soprattutto il polpo, tradizionale preparazione molese a cui è addirittura dedicata un’apprezzatissima sagra in agosto, ma anche frutti di mare, orate, sarde e acciughe che la cucina locale prepara secondo ricette diverse. A fianco dei piatti che profumano di mare, verdure e legumi in combinazione tra loro, come fave e cicoria o fagioli e rape, conditi con un filo d’olio extra vergine prodotto dai locali frantoi.