Per chi proviene da sud, dalla pianura e da Milano, le Prealpi Lombarde appaiono come un baluardo prima di oltrepassare la catena delle Alpi e giungere nel cuore dell’Europa; in questi luoghi è incastonato il lago di Como, che assieme ai suoi monti e ai numerosi laghetti, anch’essi d’origine glaciale, arricchisce d’incomparabile bellezza il territorio.
La conformazione del Lario appare come una ipsilon rovesciata, (λ), una figura avente tre diramazioni di cui, le due inferiori, costituiscono i lati principali di un triangolo. I vertici di questa forma geometrica vengono identificati da altrettante città; Como e Lecco, ai due estremi inferiori, Bellagio e il centro Lago, in quello superiore. Dentro questo spazio, così ben delineato dalla natura, sorge il “Triangolo Lariano”; un territorio costituito da monti e colline, da fiumi e torrenti, da vallate e promontori che si affacciano su uno dei panorami più affascinanti del Paesaggio Lombardo. Su di esso si stendono percorsi antichi che ancora oggi consentono di percorrere boschi e prati e di collegare abitati distanti, ville, chiese, castelli, malghe e cascine.
Da ogni punto di questi vasti altopiani si possono ammirare paesaggi sempre mutevoli e lo sguardo del viaggiatore può arrivare fino a montagne lontane oltre i confini, verso l’Europa; planare sulla grande pianura lombarda e poi fermarsi, finalmente, sulle sponde del lago di Como.
Queste meraviglie devono aver sicuramente colpito le popolazioni antiche. Numerose testimonianze di necropoli e segni della preistoria (Buco del Piombo), ci parlano di una terra che fonda le proprie radici nel tempo, quando le acque coprivano gran parte del pianeta e solo le montagne affioravano dal mare – le civiltà più antiche del territorio, dunque, discesero dal monte.
Questo paesaggio deve aver entusiasmato anche l’uomo della preistoria, più recentemente anche la ricca borghesia che, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ha trasformato gran parte di questo paradiso come luogo di vacanza. Tutt’oggi il “triangolo” conserva intatta la sua integrità paesaggistica, rendendosi disponibile per l’uomo del domani.
Il Triangolo Lariano è di fatto un grande giardino a ridosso della metropoli lombarda. Un territorio ancora tutto da scoprire. I trentun paesi che lo compongono, sono tutti collegati fra loro in modo speciale; ciascuno con proprie caratteristiche e peculiarità, che nella loro diversità costituiscono un’assieme di proposte variegate, tutte da esplorare.
Il territorio propone spazi dove ognuno può addentrarsi, scoprendo i segni del passato e le trasformazioni del presente, quest’ultime sempre protese a difendere e tutelare ciò che gli avi ci hanno lasciato. Lungo i percorsi di sentiero si possono ancora ascoltare i suoni della natura e osservare le immagini frugali della fauna che si nasconde nel bosco. Si possono ammirare i colori astratti e variopinti della flora spontanea, che ancora adorna i pascoli nelle varie stagioni; istantanee folgoranti e regali di ambiti dove l’uomo si può abbandonare, immergendosi spensieratamente nella natura, liberandosi dalle ansie della quotidianità. Il Triangolo Lariano è un po’ tutto questo; una terra semplice, ma ricca di contenuti. È un paesaggio, che nella sua spontaneità custodisce il fascino delle cose nostrane e spontanee, quelle migliori e mai dimenticate.
Il territorio è a completa disposizione di chi vuol cogliere i profumi e i segni immutabili del tempo. Uno spazio per quanti hanno bisogno di staccare dallo stress quotidiano e dalla frenesia del tempo; per coloro che sono in cerca di momenti per ricaricare i propri entusiasmi e rinascere a nuova vita.