Uno dei momenti più attesi e desiderati dell’anno, senza dubbio, è quello delle vacanze: per questo la destinazione va scelta con grande cura! Tra gli obiettivi principali del Salone Internazionale Svizzero delle Vacanze – I Viaggiatori, giunto rinvigorito alla 16a edizione, spicca proprio quello di guidare il cliente verso un soggiorno su misura, ben pianificato e magari ritmato da proposte di attività personalizzate; il tutto senza trascurare i dettagli, onde evitare spiacevoli inconvenienti.
Ma, come ogni anno, gli organizzatori della manifestazione si sono spinti oltre questi concetti, individuando una tematica che funge da filo conduttore per i 250 espositori circa provenienti da ogni angolo del mondo, un numero considerevole, tra l’altro, che trasforma il Salone stesso in un’attrattiva turistica, e che l’ETL non può che salutare con rinnovato piacere. Questa edizione si prospetta di grande interesse, quasi “toccante”, perché a fare da denominatore comune ci sono niente meno che i nostri sentimenti, il nostro inconscio, la nostra sensibilità, la nostra capacità di emozionarci e tutto quello che attiene alla crescita del nostro animo. Insomma, gli organizzatori si sono presi a carico un compito delicato, e lo hanno fatto mettendo sul tavolo tre tipologie di vacanze che mirano a colpire il cuore del visitatore. Quali sono? Ebbene, la prima riguarda il turismo in love, ovvero quel tipo di turismo che non si limita soltanto ad accogliere le mete più belle in cui passare un’indimenticabile luna di miele, ma che propone anche location romantiche in grado di suscitare emozioni autentiche.
Il secondo filone è quello del turismo religioso e spirituale, dove la scoperta di una meravigliosa destinazione geografica diventa l’occasione per scoprire la propria geografia interiore. Un’esperienza che mi ricorda quella di Ulisse, il quale, durante i 10 anni di peripezie attraverso il Mediterraneo, colse sempre lo spunto dato dalla conoscenza di nuovi luoghi per conoscere più a fondo sé stesso, ciò che gli permise di fare ritorno a Itaca arricchito nella mente e nello spirito.
Questo tipo di vacanze, che sembrano delle oasi immerse nella frenetica vita quotidiana, è sempre più apprezzato, così come lo è il “turismo lento”, il terzo filone messo in luce dal Salone. Anche tale genere di turismo ha lo scopo di fare da antidoto allo stress quotidiano, ma punta maggiormente al lato filosofico e culturale: lo slow traveller ama infatti tuffarsi nelle tradizioni locali, studiandone con calma usi e costumi e gustandone i prodotti enogastronomici tipici. Il tutto “senza fretta”, questa è la parola d’ordine.
Sentimenti e introspezione sono quindi il fiore all’occhiello della 16a edizione, a cui partecipano pure molti operatori ticinesi che sapranno indicare con dovizia di particolari il nostro territorio, anch’esso capace di regalare un caleidoscopio di emozioni. Lasciamoci dunque sorprendere da questa fiera, che sembra essere il portale d’accesso verso luoghi al di fuori e al di dentro di noi, verso dimensioni che, in pratica, rappresentano le due facce della stessa medaglia.
Alessandro Stella
Direttore Ente Turistico del Luganese