Una cittadina giovane per i giovani, per chi non si stanca mai, dove la vacanza è “H 24”, ovvero 24 ore su 24. Dal mare alla discoteca, dalla spiaggia al pub, a Riccione, volendo, non si dorme mai: una località che “fa tendenza”, crea le mode, inventa i locali, per vacanze “full immersion”.
Antica stazione di posta e di cambio cavalli sulla Via Flaminia, Riccione doveva apparire come un piccolo villaggio: un grumo di case in un distesa di verde, sullo sfondo del mare. I primi segnali di autonomia da Rimini (di cui Riccione era frazione) li troviamo solo nel 1862, quando, per opera del parroco don Luigi Tonini, venne costituita la fermata ferroviaria. Una tappa fondamentale, cui fece seguito l’opera della benefattrice Maria Boorman Ceccarini, che contribuì al rifacimento del porto canale, alla costruzione dell’ospedale e dell’asilo. Iniziarono a sorgere le prime ville della borghesia e dell’aristocrazia romagnola, come pure le prime “colonie” per bambini, fino ad arrivare al 19 ottobre 1922, quando col Regio Decreto n° 1439, nacque ufficialmente il Comune di Riccione.
L’autonomia amministrativa diede nuovo slancio alla vocazione turistica di Riccione, grazie anche, come diremmo oggi, a uno sponsor d’eccezione: Benito Mussolini. Il Duce, accompagnato dalla famiglia, scelse spesso Riccione per le sue vacanze, contribuendo non poco alla notorietà e allo sviluppo della località. Dopo le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale, a Riccione non si perse tempo, e ben presto la cittadina venne ricostruita, più bella di prima, pronta per affrontare uno dei periodi forse più affascinanti della nostra storia recente: il boom economico e la nascita del turismo di massa. Con un solo esempio: nel 1964, nel vicino aeroporto atterrarono qualcosa come duemila voli charter. Un periodo, quello dei “mitici” anni ’50 e ’60, in cui tutto pareva possibile, e che Riccione visse con un entusiasmo e con una voglia di vivere – e di divertirsi – a dir poco esplosiva.
Oggi Riccione è una delle principali località turistiche della Riviera Romagnola, con numeri di tutto rispetto: circa 150 stabilimenti balneari e 460 alberghi, per una spiaggia di sabbia finissima, sulla quale vigilano 41 postazioni di salvataggio. Una località ambita soprattutto dai giovani, per i quali il divertimento non di ferma mai, neppure di notte, ma anche dalle famiglie con bambini al seguito: la tipologia dei fondali e le strutture ricettive sono, infatti, “a misura di bambino”, per soggiorni sicuri quanto appaganti. Standard qualitativi ai massimi livelli, anche per andare incontro alle sempre maggiori esigenze dei turisti, tra cui sempre più numerosi quelli stranieri, e non solo tedeschi.
Dopo la spiaggia, come detto, il divertimento prosegue nelle decine e decine di discoteche e di locali notturni, molti dei quali sono entrati, di diritto, nella “storia” delle vacanze Italiane e della cronaca rosa, come il Cocoricò e il Peter Pan. Per una notte animata quanto il giorno, se non di più. Più recentemente, coerentemente col dinamismo di Riccione, stanno “nascendo” nuove tipologie di locali, con “disco pub” e chioschi direttamente in spiaggia. O come gli “Street bar”, ovvero salotti musicali in strada, dove si balla, si beve, ci si incontra….
Con tanto divertimento, non può non “venire fame”: sarà così l’occasione per gustare la tipica cucina romagnola, giustamente famosa nel mondo. Con uno dei suoi simboli: la piadina.
Ma Riccione è anche cultura, con una serie di manifestazioni di grande interesse, che da sole meritano il viaggio, come la Fiera internazionle del francobollo a settembre o il Premio Riccione per il teatro a giugno (biennale).
Dal punto di vista logistico, Riccione è facilmente raggiungibile secondo varie direttrici autostradali, come pure è servita dal vicinissimo aeroporto di Rimini, ma anche dagli scali di Bologna, Forlì e Venezia, con voli di linea e charter, dall’Italia e dall’Europa. Senza dimenticare il recente sviluppo del turismo congressuale, che può vantare strutture modernissime, a livello internazionale. Per un’offerta turistica sempre al passo con i tempi.
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