Non c’è dubbio che sia il mare a farla da padrone a Polignano (la dizione “a Mare” fu aggiunta solo nel 1862). Ai circa dodici chilometri di litorale ricchi di insenature molto frequentate nei mesi estivi, si devono infatti aggiungere le grotte scavate nella roccia costiera, parecchie delle quali raggiungibili solo dal mare, e i fondali che custodiscono rarissime specie di flora e di fauna, facendo di Polignano un autentico paradiso per gli appassionati delle escursioni subacquee. Senza dimenticare, naturalmente, gli scorci panoramici della costa che si possono ammirare dalle terrazze a strapiombo sul mare sparse per il centro storico.
Il litorale è inoltre caratterizzato da diverse insenature lunghe e strette, denominate “lame” spesso utilizzate come porticcioli naturali. Le bellezze naturali, comunque, non mettono in secondo piano le bellezze artistiche del centro storico, posto su un promontorio roccioso a picco sul mare, che si fondono armoniosamente con le prime e rendono Polignano un luogo di vacanza tra i più rinomati della costa pugliese.
Insediamento antichissimo colonizzato dai Romani e successivamente passata sotto il dominio longobardo, bizantino e normanno fino ad approdare al Regno di Napoli e poi al Regno d’Italia, Putignano è stata anche, durante il XVI secolo, colonia dei veneziani, che avevano in città un Governatore, residente nel palazzo che ancora esiste nel centro storico. Si può iniziare la visita di Putignano in modo inconsueto, proprio dalle grotte che caratterizzano il litorale, suggestive per bellezza e fascino. Alcune si spingono addirittura fin sotto il centro abitato e non è inconsueto trovare cantine di abitazioni che sbucano direttamente in una grotta. Da non perdere la visita alla grotta Palazzese, che deve il nome al suo aspetto imponente, oltre che al fatto di essere appartenuta un tempo ai conti Miani, feudatari della città. Dell’antico passato di Polignano resta, a margine del centro storico, lo stupendo reperto archeologico del ponte ad arcata che collega i due versanti della lama Monachile, appartenente alla via Traiana che in epoca romana congiungeva Roma con Brindisi. A titolo di curiosità va detto che la lama deve il suo nome al fatto che in passato il luogo era rifugio delle foche monache, un tempo diffuse anche nell’Adriatico meridionale. Cuore della città è la piccola piazza sulla quale si affaccia la chiesa Matrice, costruita alla fine del Duecento e poi ampiamente rimaneggiata in stile barocco.
Di questa tarda ricostruzione restano il bel pulpito, il fonte battesimale e lo straordinario coro ligneo. Poco distante la via Giudea conserva, nel nome, il ricordo del piccolo ghetto ebraico un tempo ospitato in città. Un giro per il centro, caratterizzato da stradine che si intrecciano tra case e cortili imbiancati a calce, conduce all’Arco della Porta che fino al Settecento costituiva l’unica via di accesso al borgo. Poco resta, purtroppo, delle antiche mura che, sormontate da torrioni, cingevano la città.
Oltre la Porta si accede alla piazza Vittorio Emanuele II che conserva un orologio pubblico a funi del XIX secolo. A circa 3 chilometri a nord di Polignano sorge la splendida Abbazia di S. Vito in una suggestiva località dove, secondo la leggenda, approdò nel IX secolo la nave con le reliquie del corpo del santo. Da non dimenticare, infine, che Polignano è la città natale di Domenico Modugno, ricordato oltre che con una rassegna estiva annuale anche con un tratto di lungomare, in memoria del grande cantautore che con “Volare” ha conquistato ammiratori in tutto il mondo.