La prima vera “Cavalcata” cioè la sfilata con molteplici intenti celebrativi, in cui il costume assume il ruolo principale della festa, fu quella organizzata nel 1899, per la visita di Umberto I e di Margherita di Savoia in Sardegna.
In quell’occasione sfilarono di fronte ai reali oltre 3.000 persone. Fu una cerimonia imponente con più di 600 cavalli montati da cavaliere con rispettiva dama in costume. L’iniziativa ebbe un tale successo che fu ripresa ad ogni visita in Sardegna dei reali. La Cavalcata divenne negli anni un appuntamento consolidato e atteso che vide nel periodo della guerra un periodo di sospensione.
Dal 1951 la Cavalcata rinacque e divenne un appuntamento importante della primavera. La penultima domenica di maggio, da tutti i paesi della Sardegna partono alla volta di Sassari, per l’annuale impedibile appuntamento, centinaia di cavalieri e amazzoni, oltre 3000 persone vestite con l’abito tradizionale che animeranno una delle più ricche e sorprendenti sfilate dell’Isola.
Un repertorio vivente di costumi diversi, colorati e impreziositi da gioielli e amuleti. Su quasi quattrocento comuni della Sardegna, più di duecento conservano il costume tradizionale, anche di tre o quattro foggie diverse da usare a seconda delle condizioni sociali o di stato civile, dell’uso quotidiano o festivo, e oggi sono circa quattrocento i tipi di costume che si possono ammirare in Sardegna.
La Cavalcata Sarda diviene un momento imperdibile in cui il costume rappresenta l’identità, il forte legame che ciascuna regione storica e ciascun paese ha con la propria terra. E’ il momento in cui possono essere ammirate da tutti la grande perizia artistica e artigianale della tradizione sarda.