Nel cuore forse più nascosto e intimo della Toscana, una città le cui antiche case sembrano nascere dalla roccia stessa, confondendosi con essa. Siamo a Pitigliano, una delle splendide e misteriose “Città del tufo”, circondata dal verde delle colline della Maremma, ammantate di vigneti. Una vacanza in questa “piccola grande città” – sede vescovile, nonostante i suoi soli 4mila abitanti – sarà un’esperienza difficile da dimenticare: innumerevoli testimonianze storiche e archeologiche permetteranno di compiere uno straordinario “viaggio nel tempo”, dagli Etruschi ai nostri giorni, passando per i secoli bui del medioevo e l’eleganza del rinascimento. La struttura recettiva di Pitigliano è varia e articolata, con numerosi agriturismo, nella più tipica tradizione toscana. Inoltre, la cittadina fa parte del ristretto club dei “Borghi più belli d’Italia” e può fregiarsi della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, ovvero un marchio di qualità turistico-ambientale destinato alle piccole località dell’entroterra.

Il nucleo storico di Pitigliano si trova abbarbicato sull’estrema “punta” di uno sperone di tufo (una roccia vulcanica), alto sulla confluenza di tre fiumi: una posizione inespugnabile, che vide i primi insediamenti umani già nella preistoria. Col trascorrere dei secoli, la località divenne una vera città, prima etrusca e quindi romana, per poi essere potentemente fortificata nel medioevo, divenendo la capitale della Contea degli Orsini. Con una particolarità: già dalla fine del ‘400, nella città trovarono rifugio molti ebrei, i quali formarono una vera colonia, con tanto di sinagoga, in un secolare esempio di convivenza e di tolleranza, che valse a Pitigliano l’appellativo di “Piccola Gerusalemme”.

Il nucleo storico di Pitigliano, con le sue robuste case-torri medievali e le poderose fortificazioni cinquecentesche, sembra letteralmente nascere dalla roccia, con strapiombi di decine di metri di altezza: un borgo definito, con una felice sintesi, “ferrigno e gagliardo, segnato dall’arte della guerra, ma ingentilito dal tocco del rinascimento”. Il maggiore monumento cittadino è il maestoso Palazzo Orsini, di origine medievale ma ristrutturato nel ‘500, oggi sede del Museo d’Arte Sacra. Sulla piazza retrostante, che raggiunte i vertiginosi cigli della rupe, ecco la grande Fontana Medicea, con i grandiosi archi dell’acquedotto. Dalla piazza, tre vie parallele si inoltrano nell’abitato, intersecate da una serie di pittoreschi vicoli, caratterizzati da scalinate, loggette, decorazioni cinquecentesche, ornamenti in bugnato…, in un paesaggio urbano in tutto medievale. Tra gli altri monumenti, possiamo ricordare: la cattedrale, rimaneggiata in forme barocche; il monumentale campanile; la sinagoga; la duecentesca chiesa di S. Rocco; i resti delle mura etrusche, e molti altri. Da non perdere anche le eccezionali “Vie cave”: antiche stradine – veri e propri canyon – scavate nel tufo dagli Etruschi, lunghe centinaia di metri, con pareti laterali alte anche venti metri e una larghezza non superiore a due-tre metri. Con un dubbio: erano solo vie di comunicazione, o anche percorsi sacri?

Purtroppo, per ragioni di spazio dobbiamo fermarci qui, ricordando solo gli incantevoli dintorni collinari – punteggiati di antichi borghi, chiese, necropoli, castelli… – e i numerosi ristoranti tipici, custodi di secolari tradizioni enogastronomiche, testimoniate dall’adesione di Pitigliano alle associazioni “Città del vino” e “Città dell’olio”.