Se cerchi un luogo ancora immerso nella natura, a contatto con uno dei mari più belli del mondo e circondati da una ricca fauna sia terrestre che marina, il tutto comodamente sia dal mare che dall’aria…
Ecco il posto per le vostre vacanze! A 8 chilometri da Porto Rotondo e a 20 dalla Costa Smeralda in uno degli angoli più incantevoli della costa nord-est della Sardegna sorge Golfo Aranci comune della provincia Olbia-Tempio di circa 2500 abitanti.Storia e tradizione
La denominazione del comune è quasi sempre legata alle caratteristiche predominanti del luogo, infatti l’antico toponimo Figari secondo qualche interpretazione sarebbe un richiamo all’abbondanza di alberi da fico ma nel corso dei secoli dei cambiamenti e varie, nel merito, sono le interpretazioni.
Secondo un’antica leggenda il nome deriverebbe dal naufragio di una nave piena di arance, ma secondo gli storici locali più accreditati risalirebbe all’italianizzato termine golfo dei granchi dall’idioma ponzese Golf’irangi che nel tempo si è trasformato in Golfo Aranci. Il paese è situato alla base del promontorio di Capo Figari e si affaccia sul Golfo di Olbia, ricoprendo già dagli inizi del XX sec. il ruolo di scalo marittimo per le merci, fino al 1961 quando si aggiunse il servizio traghetti delle ferrovie dello Stato per il trasporto di auto e passeggeri, fino ad allora appannaggio di Olbia.
Da allora Golfo Aranci, secondo accesso della Gallura verso il mare, cominciò a sviluppare anche il suo profilo turistico grazie alle sue bellezze territoriali e alla vicinanza a località culto quali Porto Rotondo e Costa Smeralda. L’aspetto evolutivo come centro turistico, a cui contribuirono anche l’arrivo di numerosi pescatori da Ponza attratti dalla ricchezza dei fondali marini e della borgheria gallurese che qui trascorrevano i mesi estivi, si accompagna anche ad una importante indagine storica che vede la zona popolata fin dalla preistoria, confermata da presenze quali il pozzo sacro nuragico di Milis.
L’immigrazione dei pescatori ha fatto si che la razza golfarancina divenisse un miscuglio di etnie geografiche, tant’è che il lessico e la terminologia della lingua golfarancina risulta intrinsa di termini provenienti da quelle popolazioni che appunto si insediarono qui. Ovviamente la lingua golfarancina non è riconosciuta ne a livello nazionale ne a livello internazionale, infatti è solo un miscuglio di dialetti racchiusi in uno.
Questa “lingua” infatti è usata dai pescatori locali. Il paese si è consolidato nel tempo anche come centro peschereccio. Tra le peculiarità del paese, l’antico borgo dei pescatori, in riva al mare verso la fine dell’abitato, dove si trovano colorate casette e le pescherie dove si può comprare durante tutto l’arco dell’anno del buon pesce fresco.