Villaputzu si trova ai piedi delle colline del Sarrabus, adagiato sulle rive del fiume Flumendosa e poco distante dalla costa orientale della Sardegna.
Le origini di Villaputzu si identificano con l’insediamento fenicio-punico di Sarcapos, già citato nell’antichità da Tolomeo e ubicato a pochi km dalla foce del Flumendosa.
A causa delle frequenti e distruttive incursioni barbariche del VIII e IX sec, il villaggio si spostò in una zona più interna e facilmente difendibile che è possibile individuare nel sito in cui si trova oggi Villaputzu. Il centro urbano e la zona attigua sono da ritenersi di notevole interesse dal punto di vista culturale, archeologico, storico, faunistico e paesaggistico. All’interno del paese si possono ammirare le chiese di S. Giorgio Martire, S. Brigida, S, Vittoria e S. Caterina.
E’ però nel territorio circostante che si trovano importanti testimonianze di antiche civiltà locali, come i nuraghi, le domus de janas e le tombe megalitiche; dell’Età medievale con il Castello di Quirra, quello di Malvacino e di Gibas, le Torri costiere di Porto Corallo, di San Lorenzo, la Torre Murtas, la Torre Motta e la notevole chiesa di S. Nicola di Quirra, situata ai piedi dell’omonimo Castello. Dal punto faunistico, la zona è popolata da lepri, cinghiali ed è inoltre possibile ammirare negli stagni costieri specie protette di uccelli acquatici come il variopinto Pollo Sultano. E’ registrata nella zona anche una piccola colonia di Fenicotteri Rosa e la presenza del simpatico Germano Reale.
Il territorio di Villaputzu offre anche la possibilità di interessanti escursioni in uno splendido paesaggio naturale caratterizzato dalla presenza di cavità ipogeiche naturali, di testimonianze dell’attività mineraria di inizio secolo con la miniera di Baccu Locci, parte integrante del Parco Geominerario Sardo, e una campagna ricca di specie squisite di funghi. A pochi chilometri dal centro abitato si trovano poi le spiagge: quella più nota di Porto Corallo, nelle cui vicinanze si trova l’omonimo e attrezzato porto turistico, quella della Foce del Flumendosa, la spiaggia di Quirra detta anche De S’Acqua Durci o di Murtas e l’incantevole Spiaggia di Porto Tramatzu.
Villaputzu vanta un’importante e antica tradizione di suonatori di launeddas che gli ha conferito, fin dalla seconda metà dell’Ottocento, lustro e fama in tutta l’Isola. I nomi più celebri sono quelli di Antonio Lara (1886 – 1979), di Efisio Melis (1890 – 1970), la cui carriera è stata costellata di importanti riconoscimenti, e di Aurelio Porcu (1914), che di entrambi è stato allievo. Profondo conoscitore di tutte le suonate da ballo, Porcu, che ha al suo attivo alcune incisioni discografiche, è considerato il più anziano suonatore in attività. Il forte senso delle tradizioni, proprio del paese di Villaputzu, ha fatto sì che attualmente una vivace e giovane compagine di suonatori tra i quali si possono citare Andrea Pisu, Gianfranco Maxia e Giancarlo Seu, custodiscano i ‘saperi’di quest’arte antica, contribuendo a perpetuarla nel tempo.