La Sardegna si trova nel cuore del Mediterraneo, ma è un’isola profondamente diversa dalle altre: ha forti peculiarità che la rendono unica. I suoi 1900 km di costa la predispongono ad un turismo orientato verso il mare, un mare limpido e dai colori unici. Le principali località sono Stintino, l’Isola di Budelli, la Costa Smeralda, Orosei, Villasimius, Carloforte, Capo Caccia, ma in Sardegna l’ospitalità è la regola, e si possono trovare incantevoli angoli e calette con spiagge di sabbia finissima soprattutto nei luoghi meno conosciuti.Poco lontano dalla costa ci sono piccole isole, veri e propri tesori come l’Asinara, la Maddalena, Caprera, Budelli, Molara e Tavolara, San Pietro e Sant’Antioco. A causa dei lunghi processi di erosione, l’isola non possiede rilievi di grande altezza. Le principali catene montuose sono il Gennargentu, la catena delle Marghine con il Monte Rasu, Monte Arcosu. I parchi naturali tutelano sia l’ambiente della terraferma, come il Parco Naturale del Gennargentu, l’oasi di Monte Arcosu, che l’ambiente marino e i fondali, come il Parco Naturale dell’Asinara, l’Arcipelago de La Maddalena, la Riserva Marina di Tavolara, la Riserva Marina Penisola del Sinis e Isola del Mal di Ventre.
Numerosi mammiferi e pesci che scarseggiano nel resto del Mediterraneo hanno eletto l’isola a loro dimora privilegiata: la foca monaca, diverse specie di delfini e cetacei (megattere, capodoglio). Particolarmente affascinanti sono le grotte marine dell’isola, tra cui le più famose sono la grotta del Bue marino a Dorgali e la grotta di Nettuno a Sassari. I complessi nuragici sono importanti testimonianze della civiltà dell’isola. Si tratta di antichi insediamenti composti dalle caratteristiche costruzioni cilindriche in pietra, presenti in ogni parte dell’isola a ricordarne l’origine contadina.
La lunga storia dell’isola ha lasciato cospicue tracce su tutto il territorio : a Tharros le rovine di un insediamento fenicio; a Cagliari l’anfiteatro romano e la Torre di S. Pancrazio; significativa è anche la cattedrale di Oristano, ma i siti archeologici e i monumenti storici sono davvero numerosi e sparsi per tutta l’isola. Le manifestazioni della cultura popolare sono numerosissime e molto particolari, e riportano alla mente le radici ancestrali della loro cultura. La lingua sarda è il più caratteristico degli idiomi latini; infatti, mentre le altre lingue neolatine andavano elaborandosi nei secoli, il Sardo ha conservato, nel suo isolamento, le peculiarità originarie. Ne esistono cinque diverse varietà, che però mantengono costanti il suono e la musicalità.
Un altro fenomeno culturale caratteristico della Sardegna è quello dei murales, pitture eseguite sulle pareti di edifici pubblici o privati. In origine avevano un valore eminentemente politico e di contestazione, oggi invece raccontano scene della vita quotidiana dei piccoli centri dell’isola, e hanno un valore comunicativo: la società contadina raggiunge così i grandi centri del potere. Una delle feste popolari più famose e importanti dell’isola è la Sartiglia di Oristano. E’ una festa legata alla tradizione cavalleresca ma anche ai riti ancestrali contadini. Un cavaliere, scelto tra i giovani migliori della città, deve infilare con la spada durante una corsa sfrenata una stella appesa ad un filo in mezzo alla strada.
Se la prova avrà esito positivo, il raccolto sarà abbondante. Per tutta la durata della festa non potrà toccare terra con i suoi piedi, e sarà affidato alle cure di donne maghe, che opereranno su di lui un potente incantesimo propiziatore. Famosi in tutto il mondo sono i Mamuthones, maschere tipiche del carnevale sardo, uomini neri ricoperti di campane che si muovono ritmicamente e animano le strade dei paesi.
Il suono allontana gli spiriti del male. La cucina sarda è semplice e naturale: pesce cotto e crudo, formaggio pecorino, pane carasau, malloreddus, pasta con la ricotta, maiale allo spiedo, capretto, pecora bollita, salsiccia, dolci a base di mandorla. I vini isolani sono robusti e di gradazione piuttosto elevata. Fra i più apprezzati e conosciuti ci sono sicuramente il cannonau, la malvasia, il vermentino, il nuragus, la monica. Il liquore simbolo dell’isola è il mirto.