Nella lingua degli indios Aymara, antico popolo Andino, la parola Cile significa “Là dove finisce la terra”. Una definizione più che azzeccata per questo Paese, dalle caratteristiche geografiche particolarissime, in grado di offrire un’incredibile varietà di ambienti naturali, dai deserti più aridi del pianeta agli immensi ghiacciai della Terra del Fuoco. Con la grandiosa Cordigliera delle Ande, culminante con i 6.959 metri dell’Aconcagua.Il fascino del Cile, nell’America meridionale, deriva dalla sua conformazione geografica: una striscia di terra larga al massimo 350 chilometri e lunga addirittura 4.200, affacciata per tutta la sua lunghezza sull’Oceano Pacifico. Con un’estrema varietà di ambienti, paesaggi e climi, a cominciare dagli spettrali altopiani desertici del nord, con il deserto di Atacama, ritenuto il più arido del pianeta: in alcune zone, si ritiene che non piova dai tempi della colonizzazione Spagnola, quattro secoli fa. Un ambiente di grande fascino, primordiale, da visitare insieme all’interessante Museo antropologico di San Pedro de Atacama, con l’inquietante “Miss Chile”, ovvero una mummia di duemila anni fa.

Poco più a sud, il paesaggio rimane arido, ma in modo meno estremo, con ripide vallate fluviali, fertili e verdeggianti, che dalle Ande scendono verso l’oceano. Ancora più a sud, ormai nella zona centrale, il paesaggio si fa più ricco e movimentato, con un clima paragonabile a quello Mediterraneo: fertili pianure, grandi laghi, vaste foreste, fiumi e valli che si incuneano nella catena Andina, con numerose località dove praticare gli sport invernali, tra cui Farellones-Colorado e Valle Nevado. In tutte queste zone, il litorale oceanico offre una miriade di belle spiagge, baie e insenature, promontori e scogliere, con un clima prettamente tropicale, per rilassanti vacanze in riva al più vasto oceano del pianeta. Con in evidenza Vina del Mar, forse la più importante località balneare, con le sue spiagge di sabbia bianca e l’atmosfera mondana dei suoi eleganti quartieri.

Proseguendo verso sud, si entra nella zona australe del Cile, fino alla Patagonia e, all’estremo sud, alla mitica Terra del Fuoco. Una terra dove la natura si esprime in tutta la sua potenza: spettacolari fiordi alternati a rilassanti baie, intricati arcipelaghi, solitari laghi montani, grandiose montagne rocciose e ghiacciai che scendono fino al mare. Con lo Stretto di Magellano e Capo Horn, entrati nella leggenda della navigazione e dell’avventura, dove gli Oceani Atlantico e Pacifico si incontrano, spesso scatenando la loro furia, con tremende tempeste. Non a caso, nella zona la piovosità raggiunge i 5mila millimetri l’anno! Luoghi che rappresentano un vero paradiso per gli amanti della natura più integra e potente, grandiosa e senza fine.

Ideale base di partenza per scoprire l’affascinante estremità meridionale del Cile è la cittadina di Puerto Natales, circa 20mila abitanti, capoluogo della provincia di Ultima Speranza. L’economia della città si sta sempre più orientando verso il turismo, con ottimi risultati, essendo la “porta d’ingresso” per visitare il magnifico Parco Nazionale delle Torri del Paine: uno dei luoghi più selvaggi che si possano immaginare, con le tre colossali “Torri” di granito, svettanti nel cielo per centinaia e centinaia di metri, con incredibili ghiacciai pensili, che sembrano sfidare la legge di gravità. Da Puerto Natales è inoltre possibile compiere gite in nave, tra i labirintici canali delle isole della Patagonia. Senza tralasciare di visitare il Museo municipale, in cui sono conservate importanti testimonianze della natura e della civiltà locali.

Un Paese tutto da scoprire, con i voli internazionali che in genere fanno capo alla capitale Santiago: una metropoli moderna – anche per i non rari terremoti del passato – con poche ma interessanti costruzioni risalenti al suo passato coloniale, tra cui primeggia la settecentesca Posada del Corregidor. Da non perdere, il parco del Cerro San Cristobal, il Museo archeologico e quello di Storia naturale. Infine, un accenno alle isole del Cile, in pieno oceano, a cominciare dall’Isola Juan Fernandez, o di Robinson Crusoe: nel 1704 qui trovò rifugio il marinaio Alexander Selkirk, la cui storia ispirò lo scrittore Daniel Defoe, per il romanzo del più noto naufrago del mondo. Sempre in pieno oceano, ricordiamo l’enigmatica l’Isola di Pasqua: il territorio dell’isola è costellato di oltre 600 colossali teste di pietra, chiamate Moai, di altezza variabile da 90 centimetri a 11 metri, con alcune statue incompiute alte addirittura 20 metri. Uno dei misteri dell’Umanità, in uno dei Paesi più belli del nostro pianeta.