All’epoca, cinque secoli fa, i turisti come li intendiamo oggi probabilmente neppure esistevano. Ma già allora, alla fine del ‘500, viandanti e pellegrini, nobili e mercanti, corrieri di posta e ambasciatori, ben conoscevano Cattolica, in una strategica posizione sulla Via Flaminia, al confine tra Romagna e Marche, con le sue non meno di venti locande. Tanto da meritarsi l’appellativo di “Contrada di taverne”, per una “vocazione turistica” che è veramente nel DNA di questo luogo, e della sua gente.

Citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia, il primo organizzato nucleo abitato di Cattolica sorse, probabilmente, a seguito della costruzione della Via Flaminia: un punto di sosta, di ristoro e di cambio cavalli, in una posizione che, nei secoli successivi, assunse particolare importanza, venendosi a trovare al confine tra la Romandiola e la Marca Anconetana. Una tradizione di ospitalità secolare, se non millenaria, che a partire dalla metà dell’800 iniziò a concretizzarsi nel “turismo” così come lo intendiamo oggi, con le prime ville estive dell’aristocrazia e della ricca borghesia romagnola e marchigiana. Ma il punto di svolta si verificò nel 1861, con l’inaugurazione della linea ferroviaria Bologna – Ancona: una facilità di accesso per l’epoca rivoluzionaria, che favorì un afflusso turistico sempre maggiore, non più elitario.

Con l’inizio del ‘900, e dopo la tanto sospirata autonomia comunale (dal primo gennaio 1896) ecco sorgere i primi alberghi, le prime strutture ricettive organizzate e “di massa” – per l’epoca, ovviamente – che portarono Cattolica nel novero della maggiori località balneari italiane, e non solo. Con la definitiva consacrazione negli anni ’50 e ’60 del ‘900, con il boom economico e con il “vero” turismo di massa, fatto di milioni di presenze.

Oggi Cattolica è una delle principali località della Riviera Romagnola, che ha portato nel terzo millennio la sua antichissima tradizione di ospitalità, adattandola ai tempi. Giungendo per la prima volta a Cattolica, non si potrà non rimanere favorevolmente colpiti dal suo centro abitato, recentemente riqualificato, con gli spazi urbani ridisegnati con ariose aree pedonali e di ritrovo, arene per spettacoli, percorsi per passeggiate, giochi d’acqua e di luci, per la massima vivibilità e fruibilità. Come pure, non si potrà non rimanere colpiti dalla spiaggia, che presenta un particolarità per certi versi unica: l’intera lunghezza della spiaggia – circa tre chilometri, leggermente curvilinei – è infatti protetta dal moto ondoso del mare da una serie di barriere frangiflutti. Una protezione che, col tempo, ha permesso la formazione di un arenile omogeneo, regolare, con una sabbia chiara e finissima: in pratica, una vera e propria piscina naturale, priva di buche, gorghi, correnti e onde. Una spiaggia quindi sicurissima, particolarmente adatta ai bambini, alle famiglie, ai neofiti del nuoto, per vacanze tranquille e in massima sicurezza. Con un mare che, anche nel 2007, per l’ottavo anno consecutivo, si è meritato la “Bandiera blu” Europea della FEE.

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