Il centro storico di Giovinazzo si presenta al visitatore come proteso nel mare Adriatico, con le mura che fanno da baluardo alla cattedrale. E proprio la cattedrale è, indirettamente, l’origine del moderno sviluppo della cittadina. Alla fine del Settecento, infatti, quando re Ferdinando IV di Napoli venne in visita alla chiesa, gli abitanti decisero di colmare un vasto tratto dell’insenatura portuale nell’intento di rendere più facile l’accesso all’edificio. La zona divenne poi il punto di sviluppo del Borgo, dove le famiglie più facoltose della città costruirono i loro palazzi. La prosperità e il benessere della città, in particolare negli anni della dominazione normanna e sveva, sono testimoniati dalla presenza a Giovinazzo di diverse chiese, conventi e prestigiose dimore private, che rendono estremamente piacevole la visita dei punti più caratteristici della città. Ancora oggi importante porto peschereccio, Giovinazzo deriva il suo nome, secondo la leggenda, dal suo mitologico fondatore Perseo, figlio di Zeus, ovvero per i latini che colonizzarono la zona, “nato da Giove”. Dal porto si entra nel centro storico, passando per piazza Umberto I, l’antica piazza del Governatore, con l’imponente palazzo Sagarriga del XVI secolo, dominato da una torre di difesa, ornato di saloni e abbellito da un grande giardino pensile. Attraverso l’Arco Traiano si entra in piazza Costantinopoli, con la chiesa dedicata alla Madonna di Costantinopoli risalente al Cinquecento, un tempo sede dell’antico seggio dei nobili. Proseguendo lungo la via Cattedrale si giunge alla chiesa più importante della città, dedicata a Santa Maria Assunta, dallo spiccato stile romanico-pugliese, in cui sono però individuabili anche elementi normanni ed orientali.
La cattedrale, iniziata verso la fine del XII secolo e terminata circa un secolo dopo, ha avuto diverse integrazioni stilistiche a seguito di un rifacimento operato a metà del Settecento. All’interno si possono ammirare tesori d’arte di gran pregio, tra cui un grande crocifisso ligneo del XIV secolo e un’icona bizantina della Madonna di Corsignano (patrona della città). Le vie intorno alla cattedrale ospitano gli antichi palazzi delle ricche famiglie di Giovinazzo, costruiti per la maggior parte nel periodo compreso tra il XIV e il XVI secolo. Così, a fianco del palazzo vescovile, addossato alla cattedrale, si trova il palazzo dei Framarino dei Malatesta, mentre nelle vicinanze si innalzano palazzo Ducale, palazzo Vernice, palazzo dei Sasso, palazzo Morula e palazzo Lupis. Nella via Spirito Santo, adiacente alla cattedrale, oltre a palazzo Gramegna, si trova la chiesa dello Spirito Santo, costruita alla fine del Trecento e caratterizzata dalle cupole ricoperte da strutture piramidali. Un altro splendido gioiello architettonico è nella vicina via Gelso: il cinquecentesco palazzo Saraceno, caratterizzato da uno zoccolo in bugnato e da una magnifica scalinata esterna, impreziosito da un piccolo giardino pensile e da un grazioso pozzo in pietra scolpita. Il percorso riporta il visitatore nella piazza Umberto I. Da qui ci si può incamminare verso il Torrione Aragonese (ironicamente chiamato dai locali “ u tammùrre”, cioè il tamburo, per la sua forma tondeggiante).
Dal lungomare si gode la splendida vista della città, dominata sullo sfondo dalla cattedrale che testimonia la ricchezza storica e la bellezza architettonica di Giovinazzo. Da non perdere, a metà agosto, il grandioso corteo storico, che ogni anno si svolge il sabato che precede la grande festa patronale (19 agosto), a cui partecipano, tra sbandieramenti, suoni di trombe e rulli di tamburi, più di 150 figuranti in costume, a piedi e a cavallo. Il corteo fa rivivere, nella prima parte, la traslazione nella cattedrale dell’icona della Madonna di Corsignano, avvenuta alla fine del Seicento; la seconda parte, invece, ambientata in epoca medievale tra le insegne delle antiche dinastie, armigeri, lancieri, balestrieri e dignitari comunali, ricorda un cupo periodo cupi di carestia dovuto ad una lunga e terribile siccità, terminato per l’intervento miracoloso della Madonna. La festa si conclude in serata, con la musica in piazza e gli spettacolari fuochi pirotecnici.