Tutti conoscono Pompei, la splendida città romana sepolta da un’eruzione del Vesuvio, ma ancora pochi conoscono, a una trentina di chilometri di distanza, il “Villaggio Preistorico di Nola”: un sito archeologico forse unico al mondo, tanto da meritarsi l’appellativo di “Pompei della preistoria”. E’ questo il gioiello turistico di Nola, una delle più antiche città della Campania, con uno straordinario patrimonio storico, culturale e archeologico, valorizzato da tradizioni di grande fascino, tra cui l’antica “Festa dei Gigli”, che da sola vale il viaggio. 
Fondata dal misterioso popolo degli Ausoni, e già importante centro commerciale nel VI secolo a.C., Nola fu fedele alleata di Roma nella guerra contro Annibale, anche per la sua strategica ubicazione, all’imbocco delle valli del Sannio e dell’Irpinia. Una posizione che le permise di avere una notevole influenza sociale, politica e religiosa, con una delle più antiche diocesi d’Italia, la cui storia è ben documentata addirittura a partire dal suo primo vescovo: S. Felice, dall’85 al 95 d.C. Un’altra importante figura storica legata a Nola è il vescovo S. Paolino, vissuto nel V secolo e ritenuto, secondo la tradizione, “l’inventore” delle campane a fini liturgici.

Una storia affascinante, che ci ha lasciato in eredità un centro storico di grande interesse: su un impianto urbanistico medievale, si può ammirare una suggestiva stratificazione architettonica, dal Rinascimento al Barocco, fino al periodo Umbertino, con notevoli “isole” di epoca romana. Tra i luoghi da non perdere, possiamo ricordare: il Museo storico-archeologico; l’anfiteatro, tra i più antichi al mondo; gli scavi di S. Felice e S. Biagio, alla scoperta della Nola romana, dove nell’anno 14 morì l’imperatore Ottaviano Augusto; le chiese, i palazzi e le opere d’arte legate agli Orsini, e moltissimo altro ancora.

In realtà, come accennato, il “gioiello” della città è però ben più antico, ovvero l’ancora poco conosciuto “Villaggio Preistorico di Nola”. Un sito archeologico risalente all’Età del Bronzo, seppellito da un’eruzione del Vesuvio quasi venti secoli prima di Cristo, in una “replica” dell’evento di Pompei. L’eccezionalità del ritrovamento deriva dal fatto che le capanne, sepolte dall’eruzione vulcanica, si sono conservate – attraverso il loro calco – nel fango e nella cenere che le ha inglobate, sigillando anche tutte le suppellettili esistenti. Per la prima volta, è stato così possibile comprendere la forma che avevano queste costruzioni, l’orditura dei tetti e la carpenteria, l’organizzazione degli spazi interni e la stessa vita quotidiana di questi nostri lontanissimi antenati.

La millenaria storia di Nola si manifesta anche con numerose tradizioni, civili e religiose, tra cui la spettacolare “Festa dei Gigli”, in onore di S. Paolino vescovo, alla fine di giugno. La festa ha per protagonisti otto “Gigli”, ovvero pesantissimi obelischi di legno, alti 25 metri e ricoperti di fantasiosi e artistici rivestimenti di cartapesta. I Gigli sono portati in processione da una “paranza” di 120 uomini che, guidati da un “capoparanza”, con grande abilità li fanno ballare, ruotare e avanzare al ritmo di trascinanti marcette.

Le dolci colline che circondano Nola permettono inoltre di compiere panoramiche e rilassanti passeggiate, in un piacevole ambiente rurale, punteggiato di antichi castelli. Senza dimenticare di visitare il non lontano Vesuvio, tutelato dall’omonimo parco nazionale, fino a raggiungere addirittura l’orlo del cratere, a 1281 metri di quota.