All’epoca della sua massima potenza, tra il XII e il XIV secolo, il libero comune di San Gimignano, in Toscana, contava qualcosa come 72 torri!
Sul finire del ‘500 ne restavano 25, mentre oggi possiamo vederne “solo” 14, oltre a molte altre ribassate a livello dei palazzi.
Una vera “Manhattan del medioevo”, con alcune torri che superano i 50 metri d’altezza, a formare un centro abitato per molti versi unico, ancora circondato dalle sue mura, con un “paesaggio urbano” incredibilmente ben conservato, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Di origini almeno etrusche, San Gimignano divenne nel medioevo uno dei principali punti di sosta lungo la Via Francigena, ovvero uno dei più frequentati percorsi di pellegrinaggio – ma anche commerciali – del tempo, che dalla Francia e dal nord-Europa conduceva a Roma. Una posizione strategica, che portò grande ricchezza alla città, la quale nell’anno 1199 si dichiarò libero comune. E fu proprio in questo periodo che, una dopo l’altra, le famiglie benestanti della città costruirono la propria torre, fino all’incredibile numero di 72. La decadenza iniziò nel 1354, con la perdita dell’indipendenza e l’assoggettamento a Firenze, che ridusse San Gimignano a un semplice centro rurale, di scarsa importanza. E, forse, proprio questo ha contribuito a conservare così fedelmente l’abitato, che a parte alcuni modesti interventi otto-novecenteschi, appare esattamente com’era ottocento anni fa, ovvero uno dei migliori esempi europei di borgo due-trecentesco.

Da qualunque direzione si arrivi, l’impatto visivo di San Gimignano, sull’alto del suo colle, a 324 metri di quota, è impressionante, con la sua selva di torri svettanti nel cielo. Altrettanto impressionante è camminare lungo le sue vie lastricate, dove il tempo pare, veramente, essersi fermato. Il cuore della città è Piazza della Cisterna, a pianta triangolare, così chiamata per la presenza di una cisterna sotterranea. Ai lati dell’ampio spazio aperto, è tutto un susseguirsi di antichi edifici duecenteschi: Casa Razzi, con finestre a bifore; Casa Salvestrini, oggi adibita ad albergo; Palazzo Tortoli-Treccani, di forme senesi, con due ordini di bifore; Palazzo degli Ardinghelli e Palazzo Cortesi, con l’alta Torre del Diavolo. A pochi metri, si apre la scenografica Piazza del Duomo, dominata dalla mole della Collegiata di S. Maria Assunta (XII secolo), considerata uno dei più prestigiosi esempi di romanico toscano, straordinariamente ricca di opere d’arte. Di fronte al sacro edificio si erge il Palazzo Vecchio del Podestà, sovrastato dalla Torre Rognosa alta 52 metri, cui seguono le spettacolari Torri Gemelle di Palazzo Salvucci, l’elegante Torre Chigi e il Palazzo Comunale, con la Torre Grossa, ovvero la più alta della città (54 metri), dalla cui sommità si gode un panorama eccezionale. Purtroppo lo spazio a nostra disposizione sta per finire, e non ci rimane che accennare a qualche altro monumento: la Rocca, adibita a parco pubblico; la Pinacoteca Comunale; il Museo Archeologico; l’antica Spezieria di S. Fina; la chiesa di S. Agostino, e moltissimo altro ancora.

Se il borgo di San Gimignano è un unico, grandioso museo a cielo aperto, i suoi romantici dintorni collinari sono un paradiso per i sensi, dove ritrovare la pace e la tranquillità, magari in uno dei tanti agriturismo, nella migliore tradizione toscana. Senza dimenticare, infine, la secolare tradizione enogastronomica, con in evidenza il pregiato vino bianco Vernaccia, l’olio d’oliva e lo zafferano.